Il ciclo di cinque lezioni analizza il ruolo delle specifiche competenze nelle professioni di aiuto, nonché le loro evoluzioni nel tempo e le attuali problematiche, se non le crisi. Diverse le
prospettive di studio proposte, inducendo il discente a riflettere sulle differenze tra il sistema sanitario e scolastico anglosassone e il nostro, sull’impatto che la pandemia ha avuto a livello
sanitario e non solo, sul contributo ormai fondamentale della tecnologia.
Gianfranco Marrone
Specialisti e dilettanti
Accanto alla dissoluzione dei confini tra professionisti e dilettanti – evidenzia Gianfranco Marrone – si assiste a un paradosso: la costante ricerca e celebrazione dell’esperto convive con
lo sfaldamento dell’autorità e con il dileggio delle sue competenze. La pandemia di cui i media si sono impossessati, ha accelerato il fenomeno: i social networks e la tv generalista sono divenuti i
luoghi di critica delle expertise, con conseguenze anche politiche. Fino all’impensabile: nel risiko delle competenze messe in moto, il non essere competenti è diventata essa stessa una
competenza.
Letizia Caronia
Scuola
Relazionando delle competenze nelle professioni di cura in contesti educativi e scolastici, Letizia Caronia si avventura in un territorio delicato: la crisi della competenza esperta, ovvero la
percezione diffusa da parte dei professionisti del settore che la loro autorevolezza non conti più. Costantemente messa in discussione, addirittura da chi evoca il confronto con un altro esperto
per minarne la competenza e mettere alla prova. Al fenomeno si aggiunga che, su modello anglosassone, anche in Italia spending review e carenza di personale stanno trasferendo
expertises da una professione all’altra, con prevedibili difficoltà di gestione.
Pino Donghi
Medicina
Con taglio semiotico, Pino Donghi delinea scenari per la medicina del futuro. Secondo due direttrici: ciò che è pensabile debba accadere e ciò che è auspicabile possa succedere.
Nell’excursus storico che la lezione propone irrompe con prepotenza il “cigno nero” della pandemia, che ha accelerato il fattore del controllo sociale, laddove la privacy ha ceduto alla
sicurezza. La visione auspicata della medicina di domani si orienta così verso una sanità territoriale, di prossimità con il medico curante. Che, come prediceva Veronesi, dovrà essere
sempre più genetista e proporre ad ogni paziente una medicina personalizzata.
Dario Mangano
Tecnologia
Nella sua lezione su cosa significhi “tecnologia” oggi, Dario Mangano non discerne tra oggetti considerati ormai di rudimentale semplicità (la ruota) e altri di complessità incommensurabile
(un visore per VR). Semplificare resta la chiava per parlare di tecnologia. Facendo appello al filosofo della tecnica Bruno Latour, il relatore definisce la tecnologia, come una diversa
direzione che può orientare un progetto. Nella convinzione che occuparsi di tecnica oggi significhi studiare reti, di oggetti e di persone, ovvero sistemi aggregati che riconducono in
fondo a un’analisi della società.
Paolo Migone
Psiche
Nel suo intervento Paolo Migone riflette sul problema della competenza nel campo della psiche, rivolgendosi ai professionisti dell’aiuto. Un campo assai variegato, dove la discriminante con il
supporto amicale o sociale è data, a suo vedere, dal concetto di professionalità. Una professionalità basata su competenze acquisite attraverso lunghi studi e specifici training. Il
dibattito è annoso negli Stati Uniti, ci ricorda il relatore, dove dagli anni Cinquanta le “helping professions” si sono ampiamente affermate ed esperimenti sul campo fanno ancora discutere
sulle caratteristiche necessarie agli operatori.