Dal corpo non si scappa, il corpo è un tema trasversale e sempre contemporaneo. Nella sua presenza e ancor più nella sua assenza o nella distanza. Il corpo, che è uno solo, si moltiplica negli sguardi disciplinari e si ricompone nel loro incontro: è nel diritto e nella salute, nel linguaggio e nell’arte, nelle gender politics e nel fenomeno migratorio. È nell’esame del medico, obiettivo, istologico, radiografico. È nelle pratiche dello sport e nello studio dei neuroni specchio. È nell’esperienza della cura psichica, nella dimensione del trauma e nei disturbi del comportamento alimentare. Le neuroscienze, specialmente quando applicate all’indagine clinica, studiano le immagini e le rappresentazioni corporee, il concetto di embodiment, l’affective touch e le realtà immersive. Soprattutto per le generazioni più giovani, il corpo è sempre più un luogo della ricerca identitaria, soglia e limite tra interiorità e esteriorità. Un corpo da modificare anche radicalmente, da potenziare o esibire, su cui tracciare i segni di un dolore che non trova le parole. Un corpo che il diritto può riconoscere o disconoscere, a partire dalle vicende di libertà e relazione che in esso si incarnano. Il corpo è nelle tecnologie, nella moda dei tatuaggi e nelle sessualità. È nel tempo che passa. La pandemia Covid-19 ha messo una lente d’ingrandimento sui nostri corpi: la loro cura e la loro legislazione, il contatto e la distanza. Ascoltiamo i corpi e le loro storie: passate, presenti e future.
Liliana Rampello
Narrazioni letterarie del corpo femminile
Per secoli il corpo femminile, salvo rare eccezioni, è stato raccontato dalla parola degli uomini, come si vedrà da pochi ma necessari riferimenti al racconto biblico, mitico e omerico, che fondano un immaginario maschile in cui la donna è vergine o prostituta, oggetto di stupro divino o di scambio guerriero. Con la modernità la narrazione passa dal silenzio muto di un corpo pensato e definito dalla parola dell’Altro, alla scoperta di una parola femminile che nell’Inghilterra della nascita del novel, attraverso un ampio spettro di narrazioni settecentesche (anonime o pseudonime: corpo d’autrice negato o taciuto) trovano in Jane Austen l’interprete di una nuova invenzione della rappresentazione della donna. All’inizio del Novecento le protagoniste dei romanzi di Virginia Woolf raccontano la piena valorizzazione dell’essere donna e dopo di lei la voce delle scrittrici contemporanee si fa sempre più forte e le porte di una diversa e multipla rappresentazione del corpo femminile sono finalmente spalancate.
Maria Giuseppina Pacilli
Il corpo maschilista
Nel discorso pubblico accade sempre più spesso di imbattersi in analisi allarmate sul declino della mascolinità, sulla mascolinità in crisi o su una mascolinità sempre più gracile. Obiettivo della lezione è riflettere su cosa significhi essere “veri” uomini, mettendo in luce sia i dispositivi psicosociali che ingabbiano in anguste definizioni l’identità maschile, sia le conseguenze di tali dispositivi sulla salute psicologica e fisica degli uomini. Numerose sono le evidenze empiriche ad indicare che quanto maggiore è la conformità alle norme tradizionali maschili, più fragile è la salute mentale degli uomini. Nel corso della lezione si approfondisce inoltre come questo modello tradizionale di forza e invincibilità maschile spinga gli uomini che vi aderiscono ad assumere uno stile di vita poco attento alla propria salute fisica.
Vittorio Gallese
La cognizione incarnata
Nella lezione la simulazione incarnata - un meccanismo funzionale di base del nostro cervello - e le sue basi neurali sono discusse e collegate all'intersoggettività e alla cognizione sociale. La simulazione incarnata fornisce un resoconto unificato degli aspetti non verbali e verbali delle relazioni interpersonali, che probabilmente svolgono un ruolo nella formazione del Sé, della sua relazione con gli altri e delle pratiche culturali condivise. La simulazione incarnata potrebbe gettare nuova luce sulla natura sociale umana e promuovere un dialogo multidisciplinare potenzialmente fruttuoso e di reciproco arricchimento tra neuroscienze, medicina e scienze umane.
Guido Giovanardi
Generare il corpo: disforie e transizioni
Il corpo transgender è soggetto e oggetto di disforie e euforie, di investimenti psichici, di modificazioni chirurgiche. È il territorio dove il genere si concretizza e si reinventa, in un intreccio di percezioni e identificazioni. La lezione si muove tra i diversi piani psicologici, sociali e medici che costituiscono l’esperienza transgender e non-binaria. Si parte dall’indagine sui ruoli di genere nella società contemporanea, arrivando all’impiego dei bloccanti ormonali per la sospensione della pubertà, tema oggetto di un acceso dibattito. Viene esplorato il tema dell’insoddisfazione per il proprio corpo e approfondito il lavoro psicologico di elaborazione dell’incongruenza tra la realtà somatica e l’esperienza interna.
Danielle Knafo
La tecnologia avanzata e la scomparsa del corpo fisico nelle attuali pratiche sessuali Internet e le tecnologie associate (Intelligenza Artificiale) hanno creato per gli adulti un mondo
alternativo di bambole e robot del sesso, cybersex, teledildonics, sexting, catfishing, digisexuality, internet porn e altro ancora, con ampio dispiegamento di una fantasia onnipotente. Questa lezione esplora il legame intimo tra sesso e tecnologia, discute l’ondata montante del nuovo paesaggio sessuale il cui risultato comporta il distanziamento e persino la sparizione del sesso tra umani. Illustrano la lezione diverse immagini cliniche, inclusa la rappresentazione di un uomo che ama una bambola sintetica.