I concetti di resilienza e riabilitazione sono più che mai di attualità, anche alla luce dell’evento pandemico, e investono non solo la persona con sofferenza psichica ma altresì i familiari e gli operatori che si trovano di fronte a nuove problematiche e al grande divario tra bisogno e offerte di cure. Tali concetti si traducono in un processo attivo attraverso il quale il fruitore acquisisce le abilità necessarie a neutralizzare le limitazioni indotte dal disturbo e si fondano classicamente sul modello vulnerabilià-stress-coping-competenza.
La ricerca evidenzia l’importanza dell’intervento agli esordi con la tempestiva attivazione di un progetto individuale orientato al recovery come processo e come esito, formulato sulla base di evidenze cliniche ed epidemiologioche, e integrato dalle varie strategie farmacologiche e psicosociali.
Gli obiettivi dei trattamenti evidence based sono correlati agli obiettivi di recovery. Nella misura in cui le persone con disturbo mentale migliorano l’aderenza al trattamento (rilievo degli antidepressivi e dei LAI innovativi), imparano a gestire la malattia (illness management), migliorano le relazioni familiari (psicoeducazione), lavorano (supported employement), migliorano il funzionamento sociale (social skills training), si può ottenere l’aumento della self confidence, del funzionamento, della capacità di autodeterminazione e di scelta al fine di migliorare la qualità di vita.