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Presentazione

Il ciclo di lezioni “Parole del futuro”, realizzato in collaborazione con la rivista “doppiozero”, individua cinque parole che immaginiamo conteranno nel tempo prossimo, nella quotidianità individuale così come nella vita collettiva, nonché in una prospettiva universale: desiderio, coraggio, sopravvivenza, narrazione, sapere. Approfondirne etimi, storia e senso non è di solo interesse culturale, ma può offrire strumenti al terapeuta per comprendere e gestire quei pazienti che nella crisi personale avvertano anche l’oppressione della crisi sistemica. Cercando tra questi cinque lemmi una radice significante comune: una nuova etica della solidarietà, essenziale nel futuro sempre più complesso che ci attende.

 

È affidata alla saggista Gabriella Caramore una riflessione sul desiderio, trasformatasi nei secoli sino ad assumere le forme del presente e a prospettarsi quale parola sulla quale è forse possibile costruire il nostro futuro. Lunga la sua storia, come quella di tutte le parole fortemente simboliche: l’excursus la ripercorre per snodi, attraverso la psicoanalisi, la filosofia, l’epica, la politica, l’arte, soffermandosi sull’espressione poetica che forse più di altre si addice ad afferrare una materia viva, dalle profondità oscure, qual è il desiderio. Ma per capire come potrà il desiderio diventare pulsione positiva nel nostro futuro, aprendo squarci di libertà in una società che così poca ne lascia, bisognerà guardare verso orizzonti di trascendenza aperti all’alterità: umana, artistica, scientifica. Non prima di aver idealmente riscritto una nuova etica del desiderio.

Il tema è ripreso Laura Pigozzi, che ricorda come per Lacan il coraggio fosse appunto “il coraggio di procedere nel proprio desiderio”. Ma chi è veramente coraggioso oggi, e chi lo sarà domani, riflette la psicoanalista e scrittrice. Chi per esempio sa tenersi lontano dal potere, o chi rifugge il conformismo. In una società che anche nella scuola prolunga il benessere (o malessere) familiare, neppure la scuola è fucina di coraggio, serbatoio invece di disagi giovanili e patologie “del controllo”. E se il coraggio implica di per sé la dimensione del futuro, i bambini lo rappresentano, se considerati dai genitori non come oggetti privati ma quali soggetti del mondo. Così come spetta ai genitori l’atto di coraggio di liberare da sé i propri figli. O ancora nella dimensione familiare, il futuro dovrebbe vedere cadere l’ultimo tabù: il coraggio di riconoscere il desiderio di una donna di non essere madre.

Quale parola più di sopravvivenza segnerà il nostro futuro? Ne parla l’antropologo Matteo Meschiari ora che siamo entrati nell’antropocene, un’epoca di rivolgimenti globali: geologici, climatici, economici, culturali. Fondamentale sarà sviluppare l’immaginazione, anche detta “vicarianza”, ovvero la capacità di formulare e testare sistemi virtuali per tentare di arginare il sistema di collassi complessi che già viviamo. “Preparismo” e “survivalismo”, fenomeni già avviati nella società americana, oltre agli aspetti per noi europei folkloristici dimostrano quanto la “preparedness”, benché condizione mentale controintuitiva, possa fare la differenza tra la vita e la morte. Non tuttavia una salvezza riservata alle élite, bensì a tutta la comunità, secondo quella “pro-socialità” che gli antropologi chiamano “antropologia del dono”. Dove alla lotta darwiniana tra specie dovrà subentrare un modello di solidarietà che sola potrà essere salvifica.

Narrazione è già parola dominante, candidata a restare nel futuro. Ne ripercorre la storia il romanziere Mario Barenghi, ricordando altri termini che un tempo l’avrebbero sostituita. Il grande successo di questo lemma è legato all’importanza che la modalità narrativa ha assunto in ogni campo del sapere: psicologia, antropologia, scienze naturali, arte e letteratura, economia. L’”homo narrans” non solo racconta storie, ma ne ha un bisogno istintivo, una dipendenza emotiva. Il flusso continuo di storie nel quale siamo immersi acuisce la nostra sensibilità al racconto, che diventa strumento cognitivo. Leggere un romanzo, vedere un film, assistere a una pièce teatrale assumendo un atteggiamento estetico, permette un’esperienza emotiva che prescinde dal filtro critico. Uscire da noi stessi per entrare nei sentimenti e nelle emozioni altrui significa superare la nostra dimensione di vita e concepire mondi diversi. Il presupposto per provare a cambiare la realtà.

La chiosa filosofica è affidata al filosofo Rocco Ronchi, che disquisisce sul sapere chiedendosi quale sarà il suo ruolo nel futuro. Perché, come l’etimo indica, è assunto della filosofia l’amore per il sapere, che per il filosofo si trasforma in tensione desiderante, quasi erotica. Uno sguardo alla filosofia classica da Socrate a Platone, passando attraverso Cartesio fino ad arrivare a Husserl che traghettano la filosofia nella modernità, l’atto filosofico è sistematica decostruzione di tutti gli oggetti del sapere, nessuno dei quali può aspirare allo stato di idea. Si tratta di evertere il sapere costituito e la memoria tramandata mediante un atto filosofico che, per amore dell’assoluto, ne sia critica sistematica, rasentando la scepsi, ovvero lo scetticismo. Ma se non c’è sapere che non sia trasmissibile, di generazione in generazione, la riflessione sulla sua sopravvivenza chiama in causa la comunità e si apre a una dimensione universale.

Programma

"Desiderio" - lectio di Gabriella Caramore


"Coraggio" - lectio di Laura Pigozzi


"Sopravvivenza" - lectio di Matteo Meschiari


"Narrazione"  - lectio di Mario Barenghi


"Sapere" - lectio di Rocco Ronchi

Informazioni

Obiettivo formativo

18 - Contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica, ivi incluse le malattie rare e la medicina di genere

Mezzi tecnologici necessari

- Pc, tablet o smartphone

- Connessione a internet

Procedure di valutazione

Questionario online con domande a risposta multipla a doppia randomizzazione.
Il questionario si intende superato al raggiungimento del 75% di risposte corrette. In caso di fallimento è possibile ripeterlo fino a 5 volte, previa nuova fruizione dei contenuti del corso.

N.B. Il questionario di valutazione dell'evento è parte integrante della procedura di valutazione e va compilato per poter ottenere i crediti ECM.

Responsabili

Responsabile scientifico

  • EC
    Dott.ssa Elena Camerone
    Psichiatra e psicoterapeuta

Docente

  • MB
    Mario Luigi Barenghi
    Professore Ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea, Dip. Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, Univ. Bicocca
  • MC
    Maria Gabriella Caramore
    Saggista e conduttrice radiofonica, docente presso Associazione Nuova Accademia
  • MM
    Matteo Meschiari
    Professore associato presso l’Università degli Studi di Palermo, Dipartimento Culture e Società
  • LP
    Dott.ssa Laura Pigozzi
    Psicoanalista e saggista
  • RR
    Rocco Ronchi
    Professore Ordinario di Filosofia Teoretica e Docente IRPA - Istituto di Psicoanalisi Applicata

Elenco delle professioni e discipline a cui l'evento è rivolto

Medico chirurgo

  • Neurologia
  • Neuropsichiatria infantile
  • Psichiatria
  • Psicoterapia

Psicologo

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Assistente sanitario

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Educatore professionale

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Infermiere

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Tecnico della riabilitazione psichiatrica

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Terapista della neuro e psicomot. dell'eta ev.

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